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Lettera aperta al Commissario Straordinario ASP n. 7

Prot. n. 321
del 2509/2013

Al Commissario Straordinario
ASP N. 7
Arch. Angelo Aliquò

E’ giunta presso la sede del Collegio IPASVI di Ragusa, a firma di alcuni infermieri, richiesta di valutazione e relative considerazioni (cosi come previsto nel nostro Codice Deontologico all’Art. 51),  circa la disposizione di servizio emanata dal Commissario Straordinario ASP N.7 di Ragusa ed a loro indirizzata. Tale disposizione, in sintesi, trasferisce l’intero corpo infermieristico dall’U.O.C. di Chirurgia del presidio ospedaliero Civile di Ragusa presso altre U.O.

La motivazione addotta in tale disposizione cita generici criteri di “funzionalità, efficienza ed efficacia”.

Se è vero che il Collegio non può e non deve intervenire sulle problematiche riguardante il rapporto di lavoro tra il personale dipendente e l’Azienda Sanitaria Provinciale, (problematiche che devono essere affrontata dai sindacati), è altrettanto vero che Esso può e deve intervenire laddove gli interessi tutelati dal suddetto Ente vengano in qualche modo non rispettati. I Collegi ed i relativi Albi sono stati istituiti e regolamentati con Legge 29 ottobre 1954, n. 1049 e seguenti (Dlcps 233/46 e Dpr 221/50) ed hanno due finalità precise: la prima è la tutela del cittadino/utente che ha il diritto, sancito dalla Costituzione, di ricevere prestazioni sanitarie da personale qualificato, la seconda è rivolta agli infermieri iscritti all’Albo, che il Collegio è tenuto a tutelare nella loro professionalità.

A questo punto, leggendo la disposizione di servizio,  una domanda “sorge spontanea”: non contenendo ulteriori specifiche (se non quelle generiche legate alla funzionalità, efficienza ed efficacia) essa indica gli infermieri trasferiti come non funzionali, non efficienti e non efficaci? Se la risposta è si il tutto sarebbe in netta contraddizione con il risultato raggiunto negli ultimi anni dai medesimi infermieri nelle valutazioni ricevute per il sistema incentivante aziendale. E se poi consideriamo il fatto che il “nuovo corso” della U.O.C. di Chirurgia Generale dell’Ospedale Civile di Ragusa è iniziato da circa un mese come può definirsi tutto il corpo infermieristico dell’U.O. non funzionale, non efficiente e non efficace? Se la risposta è no vengano fuori la specifiche motivazioni.

Alcune considerazioni appaio lapalissiane, o non si è tenuto in debita considerazione l’interesse dell’utente per svariati anni (considerando il fatto che alcuni degli infermieri trasferiti lavorano presso la suddetta U.O.C. da decenni) sopravvalutando le capacità professionali degli infermieri (errore non certamente addebitabile agli infermieri in questione) o si vuole denigrare la professionalità di tutti gli infermieri trasferiti.

Da questo, comunque, ne usciamo sconfitti TUTTI (utenti, infermieri e Sanità).

Tali considerazioni sono emerse in seno al Consiglio Direttivo del Collegio Provinciale IPASVI riunitosi in data 24/09/2013.

In ultima analisi (ma non meno importante), a tutela della professione, va fatta anche un’attenta valutazione su quanto scritto nelle ultime due righe “Il Responsabile di detta unità operativa provvederà ad assegnare i compiti e le mansioni inerenti al profilo rivestito”.

Nel lontano 1999, parlo quindi di quattordici anni fà, lo Stato italiano ha emanato la Legge n. 42 (Disposizione in materia di professioni sanitarie) dove all’art.1 comma 2 si legge “Dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogati il regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 1974, n. 225 (leggasi mansionario)”, ora Egr. Commissario Straordinario se si vuol far regredire la professione di quindici anni senza tener conto delle normative vigenti la cosa mi preoccupa un po’. I compiti propri del professionista infermiere ruotano su tre cardini che sono: l’ordinamento didattico, il profilo professionale e il codice deontologico e nessun altra Istituzione può modificarle, se non un’altra legge dello Stato italiano. Le “mansioni” (inesistenti in quanto abrogate dalla succitata legge) e le competenze sono già conosciute dall’INFERMIERE e si arricchiscono attraverso la formazione e l’esperienza.

Il tutto già espressamente sancito anche dal nostro CODICE DEONTOLOGICO:

Articolo 11

L’infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull’esperienza e la ricerca. Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati.

Articolo 13

L’infermiere assume responsabilità in base al proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, all’intervento o alla consulenza di infermieri esperti o specialisti. Presta consulenza ponendo le proprie conoscenze ed abilità a disposizione della comunità professionale.

Tengo a precisare, infine, che chi scrive ha più volte chiesto un incontro con Ella seguendo l’iter della richiesta formale, richieste sempre ignorate; pertanto considerata l’importanza che ha il dialogo e il confronto e considerando altresì il fatto che il Presidente del Collegio Provinciale IPASVI  di Ragusa (che tutela il cittadino/utente e la professionalità di circa duemila infermieri iscritti all’Albo) non ha la possibilità di varcare la soglia dei Suoi uffici sarà un onore averLa gradito ospite, in data e ora da Lei stabilita e suoi impegni permettendo, presso la sede del Collegio provinciale IPASVI di Ragusa per poter discutere alcune tematiche di interesse comune.

F.to

Il Presidente del Collegio IPASVI di Ragusa

Dott. Gaetano Monsù

Comments:
  • Peppe Di Salvo
    25 Settembre 2013 at 09:27

    Ottimo e abbondante!

  • LUIGI DIMARCO
    25 Settembre 2013 at 13:32

    benissimo !!! ….. e’ il minimo che si possa fare !!!!!

  • Carolina
    25 Settembre 2013 at 18:03

    Lo scopo principe delle professioni sanitarie , TUTTE , è la cura e la tutela della persona , dell’utente, del paziente , chiamiamolo come vogliamo , ma il succo è questo.
    E’ al bene e alla sicurezza dell’utenza che si è pensato con questi trasferimenti in massa???
    Come può un infermiere che lavora da decenni in un reparto chirurgico non essere improvvisamente efficiente o essere meno efficiente di un collega che in una chirurgia non ci ha mai messo piede??
    Gli infermieri non sono tutti uguali , ognuno ha il suo bagaglio di esperienza , competenza e formazione da mettere al servizio del paziente e SOLO ed esclusivamente i bisogni di questo che deve soddisfare e NON certamente quelli del medico, del primario ne tanto meno del manager.

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